Una serata di alta cucina e solidarietà, come testimoniato dalle oltre 600 persone che il 7 giugno hanno animato “A Cena con le Stelle del Nord Est”, l’evento gourmet ideato da Giovanni Chiades che in pochi anni ha saputo distinguersi come un appuntamento di riferimento per il settore Food.
A Cena con le Stelle del Nord Est è infatti un’occasione unica per vedere lavorare da vicino famosi chef stellati del Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige ed Emilia Romagna, a cui si affiancano selezionati produttori di “cose buone”, come sottolineato dagli stessi organizzatori.
Un percorso del gusto per conoscere proposte innovative e riscoprire sapori tradizionali, come il Culatello di Zibello Dop e gli altri salumi naturali del Podere Cadassa, presente all’evento insieme a Selecta.
Serviti sui taglieri d’autore del falegname artista Remo Pasquini, il Culatello di Zibello Dop 22 mesi, lo Strolghino, il Salame gentile, la Mariola cruda, la Pancetta, il Fiocchetto e la Spalla Cotta di San Secondo (rigorosamente calda e tagliata al coltello) hanno stuzzicato i palati dei tanti commensali che hanno animato la cena evento all’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia (Pd).
I titolari del Podere Cadassa hanno subito accettato l’invito di Enrico Panzarasa, fra i promotori della serata, apprezzando lo scopo benefico dell’iniziativa e l’alta qualità della proposta culinaria. Il percorso del gusto realizzato nello spazio esterno del ristorante, permetteva infatti di assaporare ricette stellate, fermandosi a parlare con chef e produttori per conoscere i diversi piatti e approfondire caratteritiche e curiosità dei prodotti degustati, come nel caso dei salumi artigianali del Podere Cadassa.
Nel corso della cena, pubblico e giornalisti si sono fatti guidare in un percorso dei sensi, alternando diverse proposte culinarie, a partire dai salumi della Bassa parmense, lasciandosi conquistare dalla dolcezza della Spalla Cotta, dalla scioglievolezza della Pancetta o dal gusto unico dell’originale Culatello di Zibello Dop, apprezzandone la lenta e naturale stagionatura nella cantina storica di Colorno.
Photo credits Daniele Pistore